L'orgasmo? È un insieme di sensazioni

Da Repubblica una guida alle sensazioni orgasmiche:
Tra l'orgasmo atteso, desiderato e quello reale si creano delle relazioni mentali diverse e può accadere che l'orgasmo atteso crei ansia e non arrivi mai, mentre può sorprenderci, durante il sonno, con delle sensazioni fisiche e mentali mai provate. Nel corso di tutta la vita sessuale si possono cercare o incontrare tanti tipi di orgasmo: quello della masturbazione, che può approfittare della doccia, dell'inizio del sonno, di un momento in cui cose lette o viste sollecitano un desiderio che si esprime con una eccitazione che guida al piacere.
Questo orgasmo possiamo incontrarlo anche da molto piccole, perché abbiamo avuto un segnale corporeo o perché sollecitazioni neutre come stringere le gambe, scivolare su qualcosa sollecitando il clitoride, ha suscitato un piacere sconosciuto che tendiamo a ripetere. Un orgasmo più relazionale si lega ai giochi con il partner, da adolescenti o da grandi, con persone diverse da noi o del nostro stesso sesso. Nella relazione con il nostro corpo è importante riconoscere l'eccitazione: calore nelle zone genitali, sensazione di piccolo vuoto, desiderio di avvicinarsi al partner o fare autoerotismo.
Testa, cuore e corpo...
Nella sessualità i motori dell'eccitazione sono rappresentati dalle tre porte di accesso: la testa e le sue fantasie, il cuore in cui si determina l'attrazione amorosa verso una determinata persona e il sesso, il corpo pelle e le zone erogene che possono accendere un desiderio e predisporre l'eccitazione. Tutte e tre le porte di accesso permettono di costruire la base che può determinare l'orgasmo. Alcune ricerche hanno identificato il concetto di "intimità" come predisponente alla buona risposta sessuale femminile: nella donna sembra infatti che il desiderio sessuale sia più facilmente attivato quando viene soddisfatta la sua esigenza di intimità emotiva. L'orgasmo richiede dunque un buon grado di eccitazione, coinvolgimento emotivo e/o affettivo, buoni fattori ambientali, tipologia e intensità degli stimoli. Al momento dell'orgasmo si producono contrazioni involontarie che coinvolgono la vagina, il pavimento pelvico e gli sfinteri ano/uretrali. Nella ricerca dell'orgasmo ci sono momenti anticipatori rappresentati da una buona eccitazione che sappiamo conservare durante il coito.
Per capire la nostra anorgasmia dobbiamo valutare se lo sviluppo psicosessuologico è stato ostacolato da messaggi familiari e sociali negativi, se ci sono stati fattori traumatici come violenze sessuali o prevaricazioni e imposizioni sessuali, se sono presenti conflitti relazionali gravi con il partner, se gli organi sessuali sono danneggiati da particolari condizioni mediche o chirurgiche in grado di trasformare l'atto sessuale in dolore, rendendo ostacolato o impossibile il risultato. Le prime volte positive e in ogni caso una successiva maturazione sessuale possono contribuire ad una buona sessualità guidando la donna a ricercare adeguate condizioni e stimolazioni.
Niente ansia, sì alla ricerca
La prima cosa da fare è eliminare l'ansia, fare un controllo ginecologico, parlare con il partner rispetto alle cose che amiamo o che ci rendono ostili, nutrire le sensazioni, ricercare buone stimolazioni. Si è parlato molto di "Punto G" che rappresenterebbe un'area sensibile dentro alla vagina, che in genere viene valutata come non particolarmente erogena se non per la sensazione psicofisica di tenere il partner dentro di sé e di dare sensazioni di fluidità legate all'eccitazione e alla lubrificazione. Per cercarlo dobbiamo toccare nella parete anteriore, nella posizione dell'orologio alle ore 12, a pochi centimetri oltre l'ostio vaginale, un'area che si trova più facilmente come un piccolo rigonfiamento, durante l'eccitazione. Tutte le ricerche di piacere sono utili, senza essere in ansia, cercando di capire che l'orgasmo per accadere ha bisogno di elementi diversi, e che in ogni modo un piacere buono anche se non intenso può essere sempre soddisfacente.