Falli Soffrire

Indicazioni e controindicazioni per l'universo stronza.
Tempio del eros, della seduzione e del sesso fetish e bondage. Il blog ed i suoi autori non sono responsabili degli effetti collaterali sui minorenni, pertanto La invitiamo a leggere responsabilmente.

sabato 11 ottobre 2008

Maschi e femmine, l'approccio ai preliminari è diverso: leccagli le palpebre sarà contento

Intervista al sessuologo Marco Rossi

Lo ha cantato Fiorella Mannoia, e da allora, ma forse anche prima, ci piace pensarlo. Perché in fondo si sa, noi siamo così, “dolcemente complicate”. E loro, gli uomini, un po’ più “semplici”, anche sotto le lenzuola. Di esempi ne potremmo trovare a bizzeffe, magari anche con qualche fondamento scientifico. Loro si eccitano di più con la vista; mentre per noi ci vuole ben altro che un bel paio di box di seta; ci piace l’atmosfera, le candele, la situazione, in pratica abbiamo bisogno di più stimoli, di natura “mentale”. Per loro, si dice ancora, l’eccitazione è meccanica. Ci vuole “poco”, in senso strettamente temporale, a prendere il via; mentre a noi piacciono i preliminari, i massaggi, ci serve un po’ per “carburare”, insomma. Questo si dice. E senza scomodare le protagoniste televisive di Sex & The City, basta scendere in qualunque pub sotto casa e ascoltare le chiacchiere al femminile che scorrono felicemente tra una birra e l’altra. Tutto vero, o solo leggende metropolitane? Anche gli uomini hanno le loro complicazioni, nel sesso, o la prerogativa di tortuosità e contraddizioni è una condizione strettamente femminile? Quali le vere differenze tra chi porta il reggiseno e chi no; e ancora, ci sono soluzioni per venirsi incontro?
Lo abbiamo chiesto a Marco Rossi, che oltre ad essere un maschio, è un sessuologo, uno psichiatra e psicoterapeuta; perfetto esperto in materia, insomma.

Dottor Rossi, cosa c’è di vero quando si afferma che gli uomini, a letto, sono meno “complicati” delle donne?

La verità è che, effettivamente, ad un uomo bastano poche condizioni per iniziare. Diciamo che se si ha un livello di testosterone nella norma, la sola vista di un corpo nudo è sufficiente a far scattare l’eccitazione. Più “meccanica” e “veloce”, in questo senso, rispetto alle stimolazioni di cui ha bisogno una donna.

Insomma c’è del vero nelle “chiacchiere da pub”.

Io direi che è vero che gli schemi maschili e femminili sono diversi, ma non che uno sia più complicato dell’altro.

Lo ha detto lei, però, che le condizioni per “partire” sono più semplici.

Sì, ma anche gli uomini hanno i loro problemi. Magari ci vuole meno tempo per prendere il via, ma poi scattano una serie di “questioni”, che semplici da affrontare proprio non sono.

Ad esempio?

La sessualità maschile è evidente, non si può nascondere; mentre quella femminile rimane tuttora un po’ un mistero, fisicamente “interna”. Cosa succede veramente, sotto le lenzuola per una donna, nessuno lo può dire con certezza; mentre l’uomo ha una sessualità sì visiva, ma anche ben visibile.
Se lei simula un orgasmo, ad esempio, non è facilmente “smascherabile”. Mentre per l’uomo, se qualcosa non va, si vede, anche nella penombra. Se non c’è l’erezione, non c’è buon attore che tenga. E questo è solo la premessa.


Che altro?

Per l’uomo non è semplice eliminare il concetto di “prestazione” legato ad un rapporto sessuale. C’è l’ansia di far “bella figura” che non appartiene alla sfera femminile, l’idea di avere, e mantenere con successo, un ruolo attivo.


Sembra un luogo comune, quello del “faccio tutto io”…

Per lui, però, è una sensazione presente. E può capitare che ci siano donne che si approfittino dell’immaginario comune. Per fare un esempio, un giorno un mio paziente mi ha detto con espressione estatica: “E’ fantastica, si muove da sola”. Questo per dire che i ruoli sono come prigioni, e che all’uomo piace la donna intraprendente, che non manca di prendere l’iniziativa.
Senza cadere nell’errore opposto, quello di essere eccessivamente aggressive, servirebbe una giusta via di mezzo.


Sui preliminari, però, c’è differenza di vedute.

Questa è una generalizzazione, perché per entrambi una buona fase di preliminari può fare la differenza, e migliorare molto la qualità del rapporto. In alcuni casi, poi, non si evitano per mancanza di piacere, ma per inesperienza. I più giovani, ad esempio, hanno fretta di raggiungere l’obbiettivo; ma la motivazione è la paura di “perdersi per strada”, di avere un eiaculazione precoce, o perdere l’erezione. Diciamo che si evitano gli “allungamenti” per evitare problemi.
Per motivazioni diverse, poi, succede lo stesso alle donne con più esperienza, magari sopra i 35 anni, che preferiscono andare al sodo, e divertirsi senza troppi preliminari.


Qualcosa in comune, insomma. Qualche consiglio per avvicinare i due universi, magari per placare l’ansia da prestazione?

Per evitare problemi di questo tipo, e mettere a proprio agio, prima di tutto consiglierei di non usare vezzeggiativi per le parti intime maschili. I nomignoli scherzosi non si coniugano bene con la virilità di una persona in certi momenti. In generale, poi, evitare le luci spente, proprio per la componente visiva tanto importante. Mentre se piacciono i preliminari, oltre il collo, zona altamente erogena per entrambi, il torace è una parte molto sensibile per un uomo; ed erotico è il massaggio alle palpebre con la lingua, che obbliga a chiudere gli occhi e stimolare l’immaginazione.

1 commento:

  1. Ciao a tutte,
    vale la pena menzionare un sito che ho scoperto da poco, ma che afferma conoscere tutti i segreti della sessualià femminile e i modi di raggiungere i vari orgasmi di cui una donna è capace. Mah, ho i miei dubbi, che ne pesate voi? Il sito è questo

    www.soloperlei.com

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