Falli Soffrire

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mercoledì 3 settembre 2008

Uccide l'amante con sesso...


TORINO 03/09/2008 - «L’infermiera di Lanzo è stata uccisa, soffocata durante un rapporto sessuale. L’assassino ha confessato». La rivelazione sorprendente è racchiusa in poche righe, scritte in corsivo blu su un foglio bianco strappato da un quadernone scolastico. La rivelazione è una lettera scritta e inviata dal carcere di Saluzzo. «So chi ha ucciso Maria Cristina Re Fiorentin, conosco il nome del suo assassino».

Il nome indicato nella lettera è quello di Bruno Silvestri, il cinquantenne elettricista di Lanzo che la notte del 10 settembre di due anni fa dormiva accanto all’infermiera. L’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Saluzzo, dove sta scontando una condanna a 7 anni, sette mesi e venti giorni di reclusione per una serie di episodi di violenza carnale, maltrattamenti e lesioni nei confronti della sua ultima fidanzata. Ma Bruno Silvestri è finito nell’occhio del ciclone anche a causa di un’altra vicenda giudiziaria: il decesso misterioso di un’infermiera di Lanzo, morta all’improvviso nel proprio letto la notte del 10 settembre di due anni fa. Quella donna si chiamava Maria Cristina Re Fiorentin e aveva 53 anni. Accanto a lei, quella notte, dormiva Bruno Silvestri. L’uomo si è sempre proclamato innocente, ha respinto le accuse e spiegato più volte agli inquirenti che non è responsabile del decesso dell’ex compagna.

Su questa vicenda, tuttavia, sta tentando disperatamente di far luce il sostituto procuratore Antonio Smeriglio. In aiuto del quale, a fine luglio, sono arrivati i risultati di una consulenza tecnica eseguita sul cadavere della donna da parte dei medici legali Lorenzo Varetto (perito nominato dal pm) e Roberto Testi (per conto della parte civile, rappresentata dall’avvocato Luigi Chiappero). Per i due esperti, Maria Cristina Re Fiorentin non sarebbe deceduta per cause naturali ma di morte violenta. Asfissia, hanno spiegato i due medici. Morte asfittica. E a causare il soffocamento della donna potrebbe essere stata la pressione di un cuscino sul volto o la cosiddetta “presa al collo”: l’uomo, cioé, potrebbe aver afferrato da dietro la vittima e stretto il collo della donna nell’incavo del gomito.

Ma i due medici legali intervenuti nella vicenda non sono gli unici a parlare di omicidio. Di omicidio, adesso, parla anche un misterioso personaggio detenuto nella stessa struttura in cui è rinchiuso l’elettricista cinquantenne di Lanzo. «Conosco Bruno Silvestri - scrive l’uomo nella lettera -, è detenuto nella stessa sezione in cui sono rinchiuso io. È colpevole di un omicidio, se ne vanta dicendo che ha ammazzato quella donna soffocandola durante un rapporto sessuale. Lui l’ha tenuta per la testa e lei è morta soffocata». E ancora: «Bruno Silvestri non fa altro che vantarsi di quello che ha fatto, dicendo “alla faccia delle prove che non hanno”».

Bruno Silvestri non risulta tuttavia indagato per l’omicidio di Maria Cristina Re Fiorentin, mentre il fascicolo sulla morte dell’infermiera di Lanzo era stato in un primo momento archiviato e quindi riaperto dopo che Silvestri era finito nei guai per le violenze ai danni della nuova compagna. Adesso la parola passa al pm, spetterà a lui decidere se indagare Silvestri per omicidio o archiviare il caso per sempre.

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